lunedì 12 novembre 2012

Di autocommiserazione e autoconsolazione

Altro colloquio stamattina.
(Com'è andata? Com'è andata? <- coro di voci festanti)
...un mezzo disastro, grazie.
Essere disoccupata è già di per sé uno status parecchio avvilente.
Doversi anche sottoporre alla trafila dei colloqui è quanto di peggio possa esistere per l'umore. 
Io mi autosuggestiono facilmente: ogni volta mi carico di aspettative e quando le cose non vanno come devono, mi affloscio come una mela nel forno (avete presente, no? quando si accartocciano tutte e diventano marroncine...)
Quindi dicevo, sono uscita da lì strascicando i piedi sul marciapiede e ammorbando il povero FidanzatoInC. con una serie di messaggi positivi e speranzosi, che andavano dal:
'non-troverò-mai-lavoro-sono-un-fallimento-ambulante'
al: 'voglio-uccidermi-addio-mondo-crudele'.

Insomma, necessitavo di una massiccia dose di autoconsolazione, così sono finita da Muji e poi in Feltrinelli.
Per chi non lo sapesse, Muji è una vacanza per gli occhi e per la mente: è perfetto ordine, carta immacolata, stoffa ripiegata, oggettini piccoli e colori tenui. E' dove entri per dare un'occhiata e ti convinci di non poter assolutamente vivere senza un quadernino minimal (l'ennesimo), della carta da origami minimal e una candela alla torta di lamponi minimal.
E finisci per lasciarci ogni volta una imbarazzante quantità di soldi.
Per niente minimal.

La Feltrinelli di Corso BuenosAires invece, è il mio rifugio abituale per i momenti di crisi. Credo sia il mio posto preferito in assoluto di Milano, ma potrebbe tranquillamente essere il mio posto preferito del mondo, ora che ci penso bene.
E' una storia d'amore nata ai tempi del liceo, quando la prospettiva di una mattinata di scuola, di professori, di greco, di persone, si faceva insostenibile e la Feltrinelli offriva poltrone morbide, commessi discreti e valanghe di libri per passare la mattinata.
Non penso sia possibile sentirsi a disagio in una libreria.
Nè inadeguati. Nè depressi.
Quindi ecco, mi sono seduta ai tavolini con l'ultimo libro delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco e mi sono ordinata una cheesecake. Ai lamponi, come la candela.

E insomma dai. Il peggio è passato.

Qui sopra, una fantastica diapositiva dei miei acquisti consolatori e di una chiocciola-origami fabbricata a dimostrazione che la carta per origami è una cosa davvero, davvero utile. 
Voi NON avete idea di quanto sia complicato fare una chiocciola-origami e questa foto non le rende affatto giustizia.
Nel caso vogliate cimentarvi, io ho seguito questo fantastico tutorial, che spiega come farne una in 347 semplici mosse. 

7 commenti:

  1. Su su... capitano a tutti i colloqui "NO".
    Muji pensa che in giappone ha prezzi da discount, comunque i blocchi da disegno come quello che hai preso non sono eccessivamente costosi e io li adoro perché posso anche acquerellarli.. ne avrò già riempiti una decina e sono comodissimi da portare in giro!

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    1. Io ne ho una caterva, anche se in genere prendevo quelli con le righe, perchè li uso più che altro per scrivere.
      Questo l'ho comprato apposta per disegnarci la Chiocciola. XD

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  2. Già, la Feltrinelli di Corso Buenos Aires è un'amica di molte avventure anche per me! Se penso a quanto tempo ho passato su quelle poltrone a chiedermi come si convincono le parole a mettersi in fila e formare Lolita o Il Piccolo Principe. Invano.

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    1. Io mi ero ripromessa di andare tutti i giorni a scrivere in Feltrinelli, se fossi rimasta senza lavoro.
      Ovviamente non l'ho mai fatto, ma continuo a ripropormelo ogni volta che ci metto piede.

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  3. Mi spiace! Brrr ho ancora meno voglia di iniziare con la trafila...
    Ho scoperto da dove viene la profumatissima candela che ho trovato nella nuova casa! Torta ai lamponi sembra un ottimo gusto.
    Hai comprato l'ultimo delle cronache??? *O*
    La chiocciola sembra veramente veramente complicata, complimenti!

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    1. L'ho comprato e lo sto leggendo. Ma ho dovuto passare tre giorni su wikipedia a leggermi i riassunti dei libri precedenti, perchè a metà del primo capitolo ho realizzato che non avevo la più pallida idea di quello che stava succedendo e ho avuto un attacco di panico.

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    2. Che invidia! Lontana, potratrice di spoiler!
      Alla fine la Pelosa Metà si è dimenticata della proposta di comprarmelo -.- Almeno so cosa regalargli(ci) a Natale

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